“Intelligente, aperto, snello, con un’identità definita, ma aperta al dialogo interno ed esterno”. In una parola, “smart”. Dopo le prime iniziative e, soprattutto, l’incontro che si è tenuto a Firenze, i FutureDem – il gruppo di giovani di centrosinistra promosso da Mattia Peradotto, Giulio del Balzo, Benedetta Rinaldi Ferri, Alessandro Biggi, Francesco Iandiorio e Marianna Rago - provano a crescere e a lanciare un loro manifesto, una vision da proporre a dirigenti, iscritti ed elettori del Pd per superare lo stato di crisi attuale. E, al contempo, per definire meglio la loro identità e le idee, ispirate alle “teorie del liberalismo sociale”, che li animano.
Il documento è diviso in cinque sezioni (rappresentatività, giovani, meritocrazia, trasparenza, democrazia), strettamente intrecciate tra loro e tutte insieme animate da uno spirito di forte innovazione, sia per quanto riguarda la forma-partito, sia per il rapporto da ri-costruire con le nuove generazioni. E quindi, internet e i social network come strumenti per sviluppare una open innovation, ma anche i rapporti con le associazioni e i movimenti civici, il potenziamento dei circoli tematici, il tesseramento non da abolire ma da rendere più trasparente ed efficace, la separazione dei ruoli tra funzionari e dirigenti. Un sapiente mix di virtuale e reale, che riflette la vita di gran parte dei venti-trenta-quarantenni di oggi. A farne da cornice è il concetto di “democrazia liquida”, intesa come “libertà di scelta del cittadino sul se e come dare il proprio contributo al partito”.
Si tratta solo del primo contributo che i FutureDem vogliono elaborare in vista del congresso del Pd. Altre proposte sono già allo studio di specifici gruppi di lavoro.
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